L'assistenza domiciliare riguarda il 2,7% degli italiani over-65
In Italia l'assistenza domiciliare riguarda il 2,7% degli over-65, con una media di 20 ore di prestazioni all'anno. In altri Paesi europei, invece, la percentuale di anziani assistiti a casa si attesta fra l'8 e il 10%, con punte del 20%, e per una media che in Europa è di 20 ore, ma al mese. E' quanto emerge nel corso del webinar "Assistenza Domiciliare Integrata (Adi): ripensare modelli e strumenti a partire da quanto imparato in emergenza", organizzato da Italia Longeva, l'Associazione nazionale per l'invecchiamento e la longevità attiva del Ministero della Salute.
"Il Covid ha rivelato che sono i vecchi fragili la debolezza intrinseca al nostro sistema e che l'assistenza domiciliare e, più in generale, le cure territoriali, rappresentano oggi la vera priorità di investimento in sanità per diminuire la pressione sugli ospedali e mettere questi ultimi nelle condizioni di fare il mestiere dell'acuzie per cui sono nati", commenta Roberto Bernabei, presidente di Italia Longeva. Per la sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa (nella foto), nel decreto rilancio sono previsti "734 milioni di euro per il potenziamento dell'assistenza domiciliare integrata sia per i pazienti affetti da coronavirus o in isolamento, sia per tutte le persone malate croniche, fragili e non autosufficienti, la cui condizione risulta aggravata dall'emergenza in corso".
Per Zampa "si tratta di uno stanziamento senza precedenti con cui si intende aumentare in maniera importante il numero degli assistiti over 65 ponendosi in linea con la media Ocse. È inoltre previsto il rafforzamento dei servizi infermieristici territoriali, tra cui l'introduzione della figura dell'infermiere di famiglia o di comunità, con 9.600 nuovi infermieri, 8 ogni 50 mila abitanti. Per le nuove assunzioni sono stati stanziati 332.640.000 euro e per fronteggiare l'emergenza è stata aumentata con 10 milioni di euro la disponibilità del personale infermieristico a supporto degli studi di medicina generale"
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